La scuola in vetrina 

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Call for papers : La scuola in vetrina. Il ruolo delle esposizioni didattiche nello sviluppo del mercato scolastico tra Otto e Novecento 

 Come è noto, grazie alle riflessioni avviate prima da María del Mar del Pozo Andrés (1983) e poi attraverso un seminario internazionale organizzato nel 2007 dal CEINCE-Centro Internacional de la Cultura Escolar di Berlanga de Duero, in Spagna, nella storiografia educativa si è aperta una nuova pista di indagine dedicata alle Esposizioni Internazionali. Esse, come evidenziato negli atti del citato seminario (Lawn, 2009) possono essere considerate come luogo che preconizza il futuro o meglio in cui la presenza dei materiali educativi permette di scoprire “i segni del futuro” rispetto allo sviluppo di una determinata industria scolastica e delle relative politiche educative. Da quel momento ha preso avvio un filone di studi dedicato a indagare il legame tra Esposizioni Universali del XIX secolo e dell’inizio del XX e l’evoluzione della produzione di sussidi didattici, facendolo diventare un “campo di analisi storiografica in cui ci vengono mostrate le materialità e le loro rappresentazioni come nuovo record per la storia culturale in una prospettiva etnografica ed ermeneutica” (Escolano Benito, 2012: 151). Accanto alle grandi Esposizioni internazionali (Dussel, 2007; Lawn & Grosvenor, 2005; Dittrich, 2011 y 2013; Matasci, 2015; Trigueros-Gordillo & Rubio-Mayoral, 2018; Viola, 2018; Brunelli, 2020), è emerso con chiarezza come anche le mostre didattiche di carattere più strettamente nazionale o locale hanno la capacità di offrirci elementi di grande interesse per l’interpretazione della storia della materialità scolastica di un determinato periodo e per disporre di nuovi tasselli che vanno a nutrire e completare il panorama più ampio della ricerca storico-educativa (Rico Mansard, 2004; D’Ascenzo & Vignoli, 2008; Meda, 2010 y 2016; Durán Rodríguez, 2012; Barausse, 2020; Pizzigoni, 2022). 

Anzi talvolta i differenti livelli – mostre internazionali, nazionali e locali – si intrecciano tra loro, andando non solo ad alimentarsi l’un l’altro (per esempio, oggetti premiati in una esposizione didattica locale che vengono portati in mostra a livello internazionale o viceversa) ma anche a permetterci di ricostruire intrecci, contatti, ambiti di impatto, rapporti economici-commerciali tra differenti paesi o differenti ditte, destini di autori e delle loro invenzioni che ampliano la conoscenza di scenari capaci di superare lo specifico luogo e il momento della mostra per entrare a far parte delle politiche (non solo educative) che vanno a determinare la cultura materiale di uno specifico momento storico o di una determinata realtà. 

Tali Esposizioni infatti, essendo al momento della loro realizzazione la rappresentazione degli elementi più innovativi della società in cui venivano organizzate – vere e proprie “vetrine” dell’innovazione a scuola –, ci permettono oggi di cogliere i significati rispetto a svariate chiavi interpretative: dalle funzioni che si intendevano attribuire a determinati sussidi didattici in base alle nuove direzioni pedagogiche-metodologiche, ai “movimenti” in quel settore produttivo (nascita di nuovi oggetti, nuovi produttori, nuovi rapporti di scambio, etc.) fino a consentirci di studiare attraverso la materialità scolastica di un determinato periodo gli interessi di chi allora viveva la scuola e parlava di scuola (decisori politici, rappresentanti di interessi economici, associazioni pedagogiche e magistrali, etc.). 

La call for papers di Cabás intende quindi proseguire l’indagine dedicata al potenziale euristico delle Esposizioni focalizzando l’attenzione espressamente sulle esposizioni didattiche.  Esse potranno essere indagate a differenti livelli sia rispetto alle istituzioni che le organizzano sia rispetto al raggio geografico di impatto delle mostre stesse:  la presenza di Esposizioni didattiche nell’ambito delle grandi esposizioni internazionali e universali;  la presenza di scuola e oggetti didattici nell’ambito delle Esposizioni nazionali;  le esposizioni didattiche regionali, provinciali o municipali;  le esposizioni didattiche organizzate da associazioni, enti, organizzazioni e scuole;  le esposizioni didattiche dedicate a una specifica disciplina, a uno specifico grado scolastico, a una specifica categoria di prodotti;  la presenza di scuola e oggetti didattici nell’ambito delle fiere campionarie.  Tali Esposizioni potranno essere indagate secondo molteplici sguardi di ricerca: dall’analisi degli oggetti didattici esposti all’organizzazione in classi espositive (che riflette un pensiero non solo pedagogico ma spesso anche politico e organizzativo); dai soggetti promotori all’analisi degli espositori; dai personaggi incaricati all’organizzazione ai componenti delle giurie; dai relativi premi alle relazioni finali; dai cataloghi alle conferenze organizzate in mostra e così via.  L’obiettivo di ogni contributo sarà quello di offrire la conoscenza di una realtà espositiva dedicata alla didattica, della specificità che ne costituisce la sua identità e – nel contempo – del contributo euristico che essa può offrire rispetto al macro-tema delle esposizioni didattiche in Europa e nel mondo tra Otto e Novecento. 

COORDINAMENTO SCIENTIFICO: 

Juri MEDA (Università di Macerata, Italia) e Francesca Davida PIZZIGONI (Università di Torino, Italia) 

LINGUE ACCETTATE: 

Il numero monografico sarà pubblicato interamente in lingua inglese

RICEZIONE DELLE PROPOSTE: 

Data limite per la presentazione delle proposte di articoli: I dicembre 2024 

Comunicazione dell’accettazione: 31 gennaio 2025 

Consegna dei contributi definitivi: 30 giugno 2025 

Pubblicazione del numero monografico: dicembre 2025 

STRUTTURA DELL’ABSTRACT: 

L’abstract della proposta dovrà contenere al max 2.000 battute (spazi inclusi) e può essere inviata in inglese, castigliano o italiano includendo: 

Nome e cognome dell’autore (o degli autori)  ; Affiliazione istituzionale dell’autore (o degli autori) ; Indirizzo di posta elettronica dell’autore (o degli autori) ; Titolo ; Parole chiave (max. 5) .

Invio della proposta: la proposta deve essere inviata per posta elettronica a:  

Sarà ammessa al massimo una proposta di articolo per autore, anche se realizzato in collaborazione con altri. 

Invio dell’articolo, template e norme: il caricamento dell’articolo finale dovrà realizzarsi utilizzando lo spazio dedicato nella pagina web di Cabás. Revista Internacional sobre Patrimonio Histórico Educativo, seguendo le norme indicate nella pagina stessa: https://ojs.ehu.eus/index.php/cabas. 

BIBLIOGRAFIA: 

Barausse, A. (2020). Mostre didattiche, musei pedagogici e musei scolastici in Italia dall’Unità all’ascesa del fascismo. Nation building tra processi di scolarizzazione, modernizzazione delle pratiche didattiche e relazioni internazionali. En A. Barausse, T. de Freitas Ermel, V. Viola (eds.), Prospettive incrociate sul Patrimonio Storico Educativo (pp. 109-150). Pensa Multimedia. 

Brunelli, M. (2020). Esposizioni Universali, musei pedagogici e modernizzazione educativa. En M. Brunelli Alle origini del museo scolastico. Storia di un dispositivo didattico al servizio della scuola primaria e popolare tra Otto e Novecento (pp. 14-20). Eum. 

D’Ascenzo, M. and Vignoli, R. (eds.). Scuola, didattica e musei tra Otto e Novecento: il Museo didattico Luigi Bombicci di Bologna. Clueb, 2008. 

Del Pozo, M. M. (1983). Presencia de la pedagogía española en las Exposiciones Universales del XIX. Historia de la Educación, 2, 165-172. 

Dittrich, K. (2011). La modernisation du système éducatif à travers les Expositions universelles, 1873-1904. Japon pluriel, 8, 347-356. 

Dittrich, K. (2013). As exposições universais como mídia para a circulação transnacional de saberes sobre o ensino primário na segunda metade do século XIX. História da Educação, 17/41, 213-234. 

Durán, M.D. (2012). Las Exposiciones Universales y Regionales como recurso didáctico en las Escuelas de Artes y Oficios (1886-1939). Sarmiento, 16, 143-166. 

Dussel, I. (2007). Argentina en las exposiciones universales (1867-1911), VIII Congreso Iberoamericano de Historia de la Educación Latinoamericana. Contactos, cruces y luchas en la historia de la educación latinoamericana, 2007. 

Escolano, A. (2011/2012). La Educación en las Exposiciones Universales. Cuestiones Pedagógicas, 21, 149-170. 

Guereña, J.K. (2005). España y Europa. La educación (1875-1914). En J. L. Guerena, M. Zapata (eds), Culture et Éducation Dans Les Mondes Hispaniques (pp. 231-142). Presses universitaires François-Rabelais. 

Grosvenor, I. (2005) Pleasing to the Eye and at the Same Time Useful in Purpose’: a historical exploration of educational exhibitions. En M. Lawn, I. Grosvenor (eds), Materialities of Schooling (pp. 163-176). Symposium Books. 

Lawn, M. (ed.) (2009). Modelling the Future: exhibitions and the materiality of education. Symposium Book, 2009. 

Lawn, M. and Grosvenor, I. (eds.) (2009). The Making of School Modernities. Education in World Exhibitions. Symposium Books. 

Lawn, M. and Grosvenor, I (2021). Finding traces, researching silences, analysing materiality: notes from the United Kingdom. Educació i Història: Revista d’Història de l’Educació, 38, 33-54. 

Matasci, D. (2015). L’école républicaine et l’étranger: une histoire internationale des réformes scolaires en France (1870-1914). ENS éditions. 

Meda, J. (2010). Nascita e sviluppo dell’Istituto nel periodo fascista (1929-1943). En P. Giorgi (ed.), Dal Museo nazionale della scuola all’INDIRE. Storia di un istituto al servizio della scuola italiana (1929-2009) (pp. 9-31). Giunti. 

Meda, J. (2016). Mezzi di educazione di massa: saggi di storia della cultura materiale della scuola tra 19° e 20° Secolo. FrancoAngeli. 

Pizzigoni, F. D. (2022). Tracce di patrimonio. Fonti per lo studio della materialità scolastica nell’Italia del secondo Ottocento. Pensa Multimedia. 

Rico, L.M. (2004). Exhibis para educar. Objectos, colecciones y museos de la ciudad de México (1789-1910). Pomares. 

Trigueros-Gordillo, G. y Rubio-Mayoral, J.L. (2018). El patrimonio educativo en la Exposición universal de París de 1878. Universidad de Sevilla. 

Viola, V. (2018). Il museo artistico e industriale di Giuseppe Barone di Baranello. Rivista di Storia dell’Educazione, 5, 247-264. 

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